L’aspirazione ad essere un maestro qualificato

Prima di prendere un percorso spirituale, abbiamo bisogno di un maestro qualificato, perché
solo lui ci può condurre verso la liberazione e l’ottenimento della felicità. Le persone che si
affidano ad un insegnante o maestro, hanno la stessa fragilità di un fiore, di una pianta che
se non viene annaffiata con l’acqua dell’amore, della compassione, dell’equanimità, del
desiderio che siano felici e liberi dal dolore, della saggezza che deriva dall’aver compreso
l’interdipendenza dei fenomeni, accadrà che gli allievi che si affideranno al quel maestro,
non troveranno un sentiero capace che possa portare a loro una felicità duratura, che
permane nel tempo.

Quando un maestro si prende cura dei propri allievi, ciò che arriverà dritto nel loro cuore
saranno le sue esperienze del sentiero che sta percorrendo, passare solo mere parole lette
senza averle metabolizzate e fatte nostre attraverso la pratica, è come parlare di qualcosa
che non si ha, ma, che nello stesso tempo ne esprimiamo le qualità senza conoscerle
realmente.

Cosa fa di te un buon insegnante

Ciò che farà di voi un buon insegnante saranno le vostre esperienze, il vostro buon cuore, la
gentilezza, il vostro entusiasmo nell’insegnare ciò che praticate.
La pigrizia non farà altro che allontanarvi da ciò che state studiando o che avete studiato,
vivere nell’ozio aspettando che le cose cambino, e arrivino senza un sincero impegno, non
farà altro che accrescere il senso di insoddisfazione.

La bramosia di denaro, di una buona reputazione è solo una preoccupazione che dipende dal non riconoscere che tutto questo non ha valore, e che è esente di una base di valori. In questo caso non abbiamo sviluppato realmente il pensiero straordinario di rivolgere la nostra attenzione verso il beneficio degli altri.

Se realmente volete vivere una vita piena di soddisfazioni, se realmente volete andare avanti nel sentiero, dovete abbandonare la mente egoista, che è la radice di ogni nostra sofferenza. Quando insegniamo, facciamolo a cuore sincero, non scambiate un lavoro ordinario (mondano) con l’insegnare lo Yoga o la Meditazione, perché insegnare un sentiero superiore, non porta ricchezza materiale, ma bensì una ricchezza più vasta, e permanente, che non ha valore, perché non si può quantificare, ma che si basa sui valori più alti, di una mente piena di luce, discriminante, che sa cosa sia giusto e quindi adottarlo, e cosa sia errato e da abbandonare. Se vi intestardite che la vostra sofferenza dipende dal fatto che non avete abbastanza, dovreste pensare che nel momento della morte, tutto quello che vi siete guadagnati materialmente, non vi potrà salvare, e non potrete portarvelo dietro, quindi che bisogno c’è di soffrire per qualcosa che non ha valore.

Il valore più grande sono le persone, gli esseri che ci circondano, se vi prenderete cura di loro, acquisirete il dono più grande, quello che dopo la morte sarà sempre con voi, la mente che aspira all’illuminazione, una mente piena di Amore e Compassione, e se sostenuta dalla Saggezza, avrete sviluppato Bodhicitta (la Mente dell’Illuminazione).
Nell’Ornamento dei Sutra (Sutralamkara), Buddha Maitreya dice: “Affidati ad un maestro spirituale che sia disciplinato, pacificato, completamente pacificato, con buone qualità superiori al discepolo, tenace, ricco di conoscenza scritturale, che abbia compreso perfettamente la totalità, che sia abile nella retorica, amorevole e privo di sgomento”.
Il maestro disciplinato: è colui che si è addestrato nella moralità, sa cosa sia di beneficio per se e per gli altri ed ha abbandonato ciò che danneggia se stessi e gli altri.
Pacificato: significa che ha completato l’addestramento nella concentrazione meditativa, affidandosi alla disciplina etica e alla presenza mentale sostenuta dalla vigilanza, in questo modo non cadrà nella rete dei propri difetti creando azioni non corrette.

Completamente pacificato: significa che si è addestrato nella pratica della saggezza che analizza il significato della realtà con il sostegno della serenità meditativa.
Un insegnante deve avere buone qualità: questo si riferisce al fatto che un maestro dovrebbe avere più qualità del proprio studente, perché se così non fosse, ma lo studente e il proprio insegnante hanno le stesse qualità, l’allievo non avrà nessuna realizzazione, ma rimarrà al solito livello, mentre se lo studente ha più qualità dell’insegnante, la sua mente potrebbe rischiare di degenerare, ecco perché è importante che il maestro abbia più qualità del proprio allievo, perché così facendo si potrà anche diventare superiori a chi ci sta guidando lungo il sentiero.

  • Tenace: è un maestro che è appassionato nel dare insegnamenti.
  • La conoscenza scritturale: è l’aver compreso gli insegnamenti, le scritture, un maestro erudito che si è addestrato nei tre addestramenti superiori, quale l’addestramento dell’Etica, l’addestramento della concentrazione e l’addestramento sulla Saggezza.
  • Che abbia compreso la Totalità: che ha realizzato la mancanza del sé dei fenomeni, che abbia compreso e realizzato la Saggezza.
  • Abile nella retorica: che sappia guidare la mente del discepolo al ragionamento logico, portandolo ad una comprensione definitiva semplice.
  • Amorevole: una pura motivazione nel dare insegnamenti e mosso da una totale compassione senza preoccuparsi di guadagni materiali o rispetto.
  • Privo di sgomento: sopportando le difficoltà nel suo compito di insegnare, non si stanca nel
    dare insegnamenti.

Se non si dovesse trovare un maestro con tutte queste caratteristiche, i testi ci indicano che il maestro dovrebbe averne almeno cinque: i tre addestramenti, la realizzazione della totalità e un cuore amorevole. Se non dovesse avere questi cinque, ci si dovrebbe affidare ad un maestro di cui le qualità sono superiori ai difetti, e mai a colui che le qualità siano inferiori o pari ai difetti.
Per arrivare ad diventare un essere così supremo, dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore, studiando, ascoltando insegnamenti, riflettendo su di essi e meditarci, così che tutto questo diventerà esperienza intima, personale, dobbiamo prendere come esempio i grandi maestri del passato, ma anche quelli del presente, perché tutti i maestri hanno il proprio guru, la propria radice, che continua a indicargli la strada quando questi possano trovarsi confusi e disorientati, il percorso è lungo, ma se abbiamo intrapreso il percorso di insegnanti, le realizzazioni saranno di due tipi, mondane ed extra-mondane, in questa vita sarete soddisfatti e felici, e un giorno otterrete la completa libertà dalla sofferenza, così che
potrete guidare gli altri allo stato di Nirvana, la pace permanente, anche in questa vita.

Ignazio Tenzin Dorje