Per sconfiggere le avversioni che si presentano nella nostra mente, come l’dio, la bellicosità, abbiamo bisogno di un sentimento che si chiama Amore.
Noi sperimentiamo molta sofferenza mentale, che ci porta ad avere confusione per quanto riguarda l’ambiente che ci circonda e quello che veramente siamo.
Nessuno di noi vuole soffrire, e pure c’è questo tipo di esperienza nelle varie situazioni che coinvolgono il nostro quotidiano.
Possiamo sperimentare avversione nel lavoro tra colleghi, nella nostra famiglia, nelle amicizie, e questo solo se qualcuno è in disaccordo con noi, o che ci abbia danneggiato in qualche modo.
Tutta la nostra sofferenza mentale dipende dagli altri, dall’ambiente che non accettiamo, dalle persone che non ci capiscono; questo modo di pensare è sbagliato!
Tutta la forza nel far emergere la nostra avversione dipende da noi, da come vediamo la vita, e con quale attitudine ci presentiamo nel mondo che ci circonda; ogni volta che incontriamo un amico, un familiare con cui abbiamo un buon rapporto, sperimentiamo felicità, un senso di piacere, in questo stato
mentale di gioia, la maggior parte delle persone proiettano anche il proprio attaccamento, di fatto se pensassimo di separarci da loro, in noi, emergerebbe molta tristezza, e questo lo vorremmo evitare in tutti i modi.
Quando invece incontriamo persone o situazioni che ci toccano in modo negativo, in noi emerge un senso di avversione, repulsione verso quella determinata persona; proprio in quell’istante emerge l’odio, uno stato di infelicità e dolore, che porta alla separazione.
Questi due modi di porsi, attraverso l’Attaccamento o l’Odio, sono le cause della nostra infelicità e insoddisfazione, ma questo non basta, perché c’è una causa ancor maggiore che fa da seme madre di queste due afflizioni come l’Odio e l’Attaccamento, ed è l’ignoranza o ego, che risulta avere come
caratteristica l’oscurazione alla conoscenza, e che se non prova attaccamento o odio l’ego è indifferente, perché non ci guadagna niente, e questo è come un velo oscuro che ti fa intravedere in modo esagerato e distorto la vera natura di tutto.
Riconoscendo questi tre veleni come la causa della nostra sofferenza, potremmo arrivare a sentire una forte repulsione per essi, in modo che un giorno troveremo il coraggio e la forza di abbandonarli.
Per sconfiggere l’odio abbiamo bisogno di Amare, una mente che ama, in verità è una mente che desidera la felicità degli altri, proprio come un dottore non guarda i suoi pazienti dalle azioni che hanno fatto, ma cerca di curare la malattia che li affligge, allo stesso modo dovremmo osservare che tutti gli
esseri come noi hanno questi semi che li portano a sperimentare sofferenza, e quindi come potremmo odiarli, visto che in quel momento sono tormentati dalle loro tendenze negative?
Se pensassimo all’amore di nostra madre, e alla sua affettuosa gentilezza che ha avuto nei nostri confronti, in quel momento proveremmo un senso di pace e conforto, di puro amore, nostra madre è stata la cosa più importante e lo sarà sempre, e se pensassimo per un attimo che tutti questi esseri che hanno una relazione con noi di amicizia, antipatia o di indifferenza, sono anch’esse state in vita passate nostre madri, come potremmo avere un senso di indifferenza o di odio verso di loro?
L’amore che ci ha donato nostra madre in questa vita non può essere battuto dall’odio, perché l’odio porta dolore, mentre l’amore porta pace e armonia.
Se visualizzassimo tutti gli esseri intorno a noi e riconoscessimo che anche loro sono tormentati dall’ego, e che questi sono state tutte nostre madri, e che con la loro gentilezza e sacrificio ci hanno cresciuto, protetto, desiderando il meglio per noi, come potremmo dare così tanta importanza all’avversione? sarebbe folle.
Non c’è attitudine più grande dell’amore e della compassione, questi due distruggono le separazioni e portano i cuori vicini, quando una persona odia, urla, si incupisce, cambia colore, il suo cuore è lontano, non potrebbe nemmeno sentirlo, e tutto si scuote anche nel corpo; quando odiamo qualcuno è come se bevessimo un bicchiere di veleno aspettandoci che l’altro si senta male, questo ragionamento è sbagliato, quando ci arrabbiamo siano noi a soffrire, a causa dei semi negativi siamo indotti a creare situazioni, azioni che portano sofferenza, ma se iniziassimo a guardare tutti gli esseri nello stesso modo in cui guardiamo nostra madre, e avessimo il comportamento di un dottore che non fa distinzione ma mette tutti in equanimità, la nostra vita cambierebbe in positivo, e tutte le interferenze le vedremmo come
un’opportunità per far conoscere che il nostro amore è più forte dell’odio, e che amare è quello che sappiamo fare meglio, perché fa parte della nostra vera natura, non oscura ma rende liberi.
“Tu, Chiamata Collera, impudente e dissennata, divampando come fuoco, bruci le radici delle virtù e porti l’infelicità nella mente di tutti quelli in cui dimori.
Chi ti pacifica è il rorido dell’amore.
Io, Amore, sono colui che concede la felicità e la gioia”
Acharya Lama Ghesce Ciampa Ghiatso